HafliPinz Ti “in vetrina” per i 50 anni della Caserma di Isone

Il Comitato di HafliPinz Ti, rispondendo all’invito del Comando Piazza d’Armi di Isone, non si è lasciato sfuggire l’occasione per ripresentarsi al pubblico e promuovere il Club. L’appello a presenziare con i propri mezzi storici è stato raccolto da numerosi soci cosicché, lo scorso 19 maggio, a far fisicamente da cornice alla Piazza d’appello della Caserma, c’erano una ventina di veicoli militari d’epoca, disposti in modo da tematizzare la mostra statica e cioè raggruppando i veicoli per tipo.
Così erano esposti in successione: le mitiche Jeep MB, Ford GPW, Willys CJ3A e CJ3B e M38, Kaiser CJ5; gli infaticabili Haflinger e Pinzgauer della Steyr-Puch, nonché i gloriosi autocarri Saurer 4 CM ( i “4×4”) e 2DM (“Baronessa”); senza dimenticare i Puch 230GE con il simpatico rimorchio delle biciclette d’ordinanza Frd 05 (in servizio dal 1905 al 1988) e le motociclette Condor A350 e BMW F650gs.
Purtroppo la meteo non ci è stata favorevole.
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HafliPinz Ti non si defila, ma sfila

Sul Lungolago in occasione degli Historic Vehicle Days

L’intenzione era quella di solennizzare la sfilata con un accompagnamento musicale, ma la meteo birichina, che ci ha riservato due brevi rovesci, ci ha costretto a rinunciare: l’apparecchiatura necessaria sarebbe stata danneggiata.
Dimentichiamo l’inconveniente e passiamo alla cronaca. L’obiettivo era richiamare l’attenzione del pubblico sul valore delle “vecchie glorie” (veicoli storici). A promuovere queste Giornate è Swiss Historic Vehicle Federation (SHVF) a sostegno di questo “patrimonio storico mobile” che raggruppa, già solo in Svizzera, più di 140 Clubs, con più di 35’000 veicoli. E a testimoniare il valore di questo “patrimonio” c’era anche la RSI che ci ha dedicato la “copertina” de Il Quotidiano.
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Notturno per HafliPinz Ti, ma stavolta Chopin non c’entra!

Tintinnar di campanelli sulla “ramina” e la Finanza che grida: “Alt!” e “Molla!”.
Ormai è storia di confine passata. Sul Passo del San Lucio è rimasto solo qualche cippo di confine, da evitare con cura perché potrebbe lasciare il segno sulle ruote dei nostri mezzi.
10 veicoli e 22 partecipanti si sono ritrovati all’abituale posteggio nei pressi della Resega, nonostante la meteo sembrasse (ancora una volta) accanirsi contro HafliPinz Ti. Un caloroso saluto ed i convenevoli per poi formare il convoy che si è mosso in direzione dell’Alta Valcolla. Un cielo imbronciato ci accompagnava. Raggiunto l’imbocco della ex pista di fondo, il contesto si è fatto “pastoso” per diversi aspetti: dapprima la strada, da lì sterrata e coperta di foglie, per cui si consigliava l’inserimento delle quattro trazioni e l’attenzione al fondo scivoloso; poi il bosco, con gli alberi i cui rami si protendevano quasi a lambire la carreggiata. I fari dei veicoli ad illuminare la scena squarciando il buio, il tutto a creare una leggera atmosfera di “suspence”. A romperla, le barriere abbassate, per cui i nostri responsabili dovevano correre avanti e indietro lungo la colonna per aprirle e chiuderle dopo il passaggio.
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Haflipinzterapia? Volentieri, grazie!

Così devono aver risposto gli undici equipaggi (2 Pinz, 3 Haflinger, 3 Jeep, 2 Puch, 1 Alfa “Matta”) che hanno partecipato all’uscita del 23 luglio in Media Leventina; su, su fino a quota 2200 mslm, poco sotto il Pizzo Erra.
Pur non essendo ancora riconosciuta dalle Casse malati, la Haflipinzterapia porta benefici allo spirito coi suoi momenti di svago su carrarecce e sterrate normalmente precluse ai singoli mezzi motorizzati che guidiamo. Questa volta si è aggiunta un’ulteriore componente alla terapia: quella dell’allontanamento dalla coltre di ozono che in quei giorni opprimeva particolarmente le basse quote del Ticino. Salendo, le temperature si abbassano e le brezze danno refrigerio.
Ma torniamo allo svolgimento della nostra uscita, prima di tutto per felicitarci con Sara e con Federica che hanno guidato per diverse tratte di questa escursione e sono dunque le due seconde donne autiste del Club (la prima dovrebbe essere stata Silvia che ha guidato il suo Land Rover sulle pendici sterrate del Monte Bar in occasione dell’inaugurazione del Barlume, la nuova Capanna, il 21.05.2017).
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In alto i cuori a percorrere… alcuni “chilometri di storia”

Il giorno scelto per questa nostra uscita era perfettamente adatto a quello che ci aspettava e che poi abbiamo vissuto: un’Ascensione da Q273 di Lugano a Q1576 del Rifugio Venini, per giungere poi agli alti manufatti della Linea Cadorna (dispositivo del genio militare italiano degli anni 1911-1916) sulle pendici del Monte Tremezzo. Lungo il percorso c’è stato anche un intermezzo di “picchiata” verso fondovalle e repentina risalita su strade “contorte”, dalle pendenze a tratti superiori al 15% indicato dai cartelli stradali. Verosimilmente strade derivate da originari sentieri per raggiungere le località di Ponna Inferiore. Poi quella Di Mezzo e infine quella Superiore da cui si diparte, finalmente, la gradevole “Via dei Monti”.
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La notturna 2021

Passo del Monte Ceneri, venerdì 29 ottobre 2021, ore 19.45. L’autocolonna in grigioverde è allineata e pronta per la Missione: “infiltrarsi” su carrarecce, tra nuclei di case, tra prati e selve su, su, da Robasacco a Meggiagra, ai Monti di Calmagnun, fin sotto il monte Mattro.
Prima, però, c’è stato l’HafliPinzAperitivo per salutarci ed “entrare in atmosfera”.
Dopo il benvenuto del Coordinatore e del Presidente, la colonna formata da 9 mezzi (3 Pinz, 2 Haflinger, 2 Jeep, 2 Puch) con i loro equipaggi si mette in moto verso Robasacco e l’itinerario della Missione… condividendo il cammino anche… con una cerva, sorpresa dietro ad una curva. Giunti al P.to 1038, sui Monti di Medeglia, si svolta a sinistra in direzione di Cima di Fuori dove, lungo un tratto con ampia panoramica sul Piano di Magadino e sulla Capitale, ci si ferma per godersi l’ampio colpo d’occhio. Nel frattempo, teso l’orecchio, mi par di sentire la voce di un folletto cantastorie intonare… sembrerebbe una canzone popolare italiana degli anni ’30, pubblicata su disco di bachelite a 78 giri/min. (grammofono caricato a manovella), con la voce di Claudio Villa. Essa era poi stata portata agli onori della classifica top 20 della hit parade, paradossalmente dall’italo-americana Connie Francis nel 1961.
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HafliPinz Ti ricorda Mirto, suo Presidente onorario, andando alle sorgenti…

Dapprima il contesto:
Buongiorno monti e sorgenti dell’acque che qui sgorgan copiose per giungere ai rubinetti delle nostre case
(non me ne voglia il Manzoni se ho liberamente parafrasato alcuni suoi versi, ma penso che sarebbe sicuramente stato felice se le limpide acque del Cusello fossero giunte qualche anno prima a Lugano, ovvero durante il suo soggiorno in questa città)
La decisione del Consiglio Comunale cittadino di approvare, nel 1893, il progetto di captazione delle acque dalle falde del Tamaro per distribuirle alle economie domestiche, ai commerci, oltre che alle infrastrutture turistiche (allora in pieno sviluppo) fu un atto di lungimirante coraggio. Ed ora il collegamento col nostro Club: parecchio tempo dopo, e con le dovute proporzioni, è stato un atto coraggioso da parte di Mirto, unitamente ai membri del primo Comitato direttivo, costituire HafliPinz Ti.
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… ma HafliPinz Ti è calamitabile?

Sembra l’avvio di uno sproloquio. Vorrebbe invece solo essere un’immagine inusuale per dire dell’attrazione che esercitano le montagne (e con esse le alte quote) su HafliPinz Ti e sui suoi soci. Per contestualizzare: all’uscita erano iscritti 14 veicoli (4 Haflinger, 3 Pinz, 1 Puch, 6 Jeep) e 32 persone partecipanti, per un itinerario che ci portava fino a toccare i 2000 mslm in cima alla Valle del Sole. C’è da pensarci; si cercherà di rispondere.
Dapprima la cronaca: ritrovo al parcheggio di Semione con la verifica del numero dei partecipanti, il saluto e l’avvio dell’autocolonna in direzione della meta. Passato Olivone, nascosta dietro i bastioni del Sosto e della Cima di Toira, la vista si riapre presentando “l’oasi” di Campo Blenio. Poco oltre, presso Ghirone e ai bordi del Brenno della Greina, HafliPinz Ti gusta il suo conviviale aperitivo nelle accoglienti strutture della Pineta Saracino.
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Sulle tracce della linea difensiva del Gesero

Punto strategico durante le due Guerre mondiali (aspetto storico-culturale), panorama mozzafiato su Alpi, Prealpi e Locarnese (aspetto ricreativo)

“Cogli il momento!” – Lo diceva un filosofo dell’antichità; così è stato. In un momento in cui le contrarietà sembrano accavallarsi anche HafliPinz Ti ha dovuto, per la seconda volta in questa stagione, reinventarsi. Dopo il rinvio dell’uscita in Val di Carassino (per regioni di transitabilità), che Vittorio ha saputo opportunamente sostituire con la trasferta al Passo San Lucio, la successiva uscita all’Alp Stabveder (Val Calanca) sembrava cosa acquisita. Purtroppo, per motivi indipendenti dalla nostra volontà, il programma è andato “con le gambe all’aria”. I tempi erano ormai stretti, però un colpo di fortuna era nell’aria e, ancora una volta, Vittorio ha saputo coglierlo rispolverando un progetto in “stand by” da alcuni anni: risalire, cioè, la Valle di Arbedo su, su fino a toccare la quota 2002 della località Biscia, ai piedi del Corno del Gesero-Cima delle Cicogne. Detto fatto, il programma è stato allestito, pubblicato sul sito e inviato agli associati. Leggi tutto “Sulle tracce della linea difensiva del Gesero”

Con HafliPinz Ti a cavallo del confine tra Val Colla e Val Cavargna

… e se San Lucio divenisse patrono anche di HafliPinz Ti?
In effetti la seconda uscita stagionale, che ha visto la salita all’omonimo Passo in sostituzione di quella prevista in Val Carassino-Adula (rinviata) è stata, sotto diversi punti di vista, fortunata. Dapprima per la meteo che si preannunciava piovosa ed invece ci ha sorriso, poi perché ci ha permesso di toglierci, per un po’, dall’afa pesante delle basse quote (v. Q. 273). Inoltre, ci siamo ritrovati in buona compagnia a gustare un pranzo con contorno di “buona cera”. Non da ultimo perché la “panne” che ha fermato il Puch del Bruno al mattino si è risolta da sola al momento del rientro, nel pomeriggio.
… ma andiamo con ordine: ci siamo trovati alle 09h00 al solito check-point di Lugano-Canobbio. Vittorio e il Presidente Angelo ci hanno porto il loro saluto.
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